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Acconciatura ed Estetica, Tricologia non curativa, Tatuaggio, Piercing e Centri Benessere, riprende in salita la trattativa sul rinnovo del Contratto nazionale scaduto nel 2022

Distanze significative sull’aumento economico da riconoscere ai circa 135mila addetti del comparto dell’artigianato

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Distribuzione Moderna Organizzata, dopo la mobilitazione riprendono le trattative di rinnovo del Contratto nazionale. Il 23 aprile il tavolo con Federdistribuzione

Roma, 18 aprile 2024 – Dopo la mobilitazione riprenderanno il 23 aprile le trattative per il rinnovo del Contratto nazionale della Distribuzione Moderna Organizzata, scaduto nel lontano 2019 e atteso da oltre 220mila lavoratrici e lavoratori dipendenti dalle imprese associate a Federdistribuzione. A sancire la ripresa dei negoziati un incontro interlocutorio tra i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs e l’associazione imprenditoriale, convocato il 16 aprile al fine di verificare le condizioni di prosecuzione del confronto. Le organizzazioni sindacali hanno manifestato chiaramente alla controparte la volontà di rinnovare il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro della Distribuzione Moderna Organizzata (DMO), coerentemente con quanto avvenuto per gli altri contratti di settore. In particolare le tre sigle hanno ribadito il vincolo di prevedere aumenti salariali in linea con gli altri Ccnl e l’indisponibilità alla sottoscrizione di una ipotesi di accordo che preveda peggioramenti della parte normativa. Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs rimangono fiduciose ed auspicano che le distanze registrare sui temi dei contratti a tempo determinato e della classificazione si possano superare e, quindi, raggiungere un accordo che soddisfi le legittime aspettative delle lavoratrici e dei lavoratori del settore della distribuzione moderna organizzata.

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Eataly Spa. Diritti di informazione, formazione e premio di risultato i temi al centro dell’ultimo incontro

Performance positive anche in Italia, PDR pari ad una mensilità per i 1.346 i dipendenti nel Bel Paese della catena di punti vendita e somministrazione di generi alimentari di alta qualità

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Terzo Settore, in stato di agitazione i 135mila addetti del comparto socio sanitario assistenziale dipendenti degli enti associati ad Uneba

Roma, 12 aprile 2024 – Sono in stato di agitazione i 135mila addetti del comparto socio sanitario assistenziale dipendenti degli enti associati ad Uneba, l’Unione Nazionale Istituzioni e Iniziative di Assistenza Sociale. Alla base della mobilitazione, indetta dai sindacati di categoria Fp Cgil, Fp Cisl, Fisascat Cisl, Uiltucs, Uil Fpl al termine dell’attivo unitario delle delegate e dei delegati del 5 aprile 2024, la proposta dell’associazione datoriale in merito alla chiusura delle trattative per il rinnovo del contratto nazionale, definita dalle organizzazioni sindacali “completamente insoddisfacente”. Nel merito per i sindacati, “a distanza di oltre due anni dalla presentazione della piattaforma rivendicativa - recita una nota unitaria - i 50 euro offerti da Uneba sono del tutto insufficienti a recuperare l’aumento dell’indice inflattivo intercorso dal 2020 al 2023, un quadriennio nel quale una inflazione a due cifre ha eroso in maniera importante il potere di acquisto il cui recupero è obiettivo fondamentale per le organizzazioni sindacali”. A destare forti perplessità anche “l’ipotetica data di chiusura del triennio successivo, destituita di qualsivoglia garanzia”. “Fp Cgil, Cisl Fp, Fisascat Cisl, Uil Fpl e Uiltucs nazionali - conclude la nota - ritenendo grave la scelta di Uneba di non rispondere alle legittime attese dei lavoratori del settore che sono stati in prima fila durante la pandemia e ancora oggi lavorano con grande abnegazione a tutela dell’utenza fragile del paese, hanno proclamato lo stato di agitazione di tutti i dipendenti a cui viene applicato Ccnl Uneba”. In tutte le strutture ed enti associate ad Uneba si svolgeranno le assemblee sindacali, in attesa della convocazione della procedura di raffreddamento. Le organizzazioni sindacali sono pronte ad attivare tutte le azioni volte al rinnovo del contratto nazionale.

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Pubblici Esercizi, Ristorazione Collettiva, Commerciale e Turismo. Riprese con Fipe Confcommercio e Alleanza delle Cooperative le trattative di rinnovo del Contratto nazionale scaduto nel 2021. Oltre 1 milione le lavoratrici e i lavoratori interessati dai negoziati

Roma, 12 aprile 2024 - Sono riprese con la Fipe Confcommercio e Alleanza delle Cooperative le trattative per il rinnovo del Contratto nazionale dei pubblici esercizi, ristorazione collettiva, commerciale e turismo scaduto nel 2021. Oltre 1 milione le lavoratrici e i lavoratori interessati dai negoziati, dipendenti dalle 330mila imprese del settore, tra bar, ristoranti e tavole calde, fast food, pasticcerie, mense, spacci aziendali e dalle aziende di fornitura pasti preparati e mense, che operano prevalentemente in regime di appalto in ospedali, scuole, fabbriche e uffici. Il confronto, proseguito nella giornata del 10 aprile, si è incentrato sul sistema di classificazione, riprendendo il lavoro svolto nei mesi scorsi. Le Associazioni datoriali hanno abbandonato il lungo elenco di richieste presentate in precedenza e che miravano essenzialmente ad un sostanziale ridimensionamento della professionalità, in particolare nella ristorazione collettiva. Un approccio che ha consentito di esaminare i diversi profili professionali, con l’obiettivo di aggiornare la normativa all’evoluzione del settore, eliminando i profili obsoleti. Le parti hanno preso atto della comunicazione trasmessa dai sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uitucs alle associazioni imprenditoriali Angem e Anir Confindustria nella quale si stigmatizza la decisione delle stesse di non prendere parte ai negoziati in corso per il rinnovo contrattuale e la richiesta di avviare un negoziato specifico per il settore della ristorazione collettiva. Per le tre sigle confederali non è ammissibile la pretesa di frammentare ulteriormente la contrattazione collettiva nel settore con l’istituzione di un ulteriore tavolo negoziale, dopo quanto già purtroppo avvenuto negli scorsi anni. In tavolo con Fipe Confcommercio e Allenza delle Cooperative è aggiornato al 19 aprile.

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“Fermiamo la scia di sangue”, il 13 aprile al PalaTiziano di Roma l’Assemblea nazionale dei delegati e del gruppo dirigente Cisl

Roma, 12 aprile 2024 - Si allunga la lista degli incidenti nei luoghi di lavoro in Italia. Il 2024 si può già considerare un annus horribilis in tema denunce e infortuni: nei primi due mesi dell’anno, segnalano gli ultimi open data Inail, i casi sono stati 92.711 (+7,2% rispetto a gennaio-febbraio 2023), 119 dei quali con esito mortale. Un dato che segna il passo, con un aumento degli incidenti mortali del 19% rispetto all’anno precedente, insieme all’incremento delle patologie di origine professionale denunciate, con un aumento del 35,6%. Il tragico incidente alla centrale idroelettrica di Bargi sul lago di Suviana, nella provincia di Bologna, è solo uno degli ultimi della lunga serie di incidenti mortali sul lavoro che continuano a connotare le cronache italiane. “Una grande piaga sociale che impone il massimo di unità tra tutti i soggetti politici, istituzionali e sociali” ha dichiarato il leader della Cisl Luigi Sbarra rilanciando la mobilitazione che da febbraio impegna la confederazione di via po in centinaia di assemblee e iniziative nei luoghi di lavoro e sui territori, con l’obiettivo di sensibilizzare istituzioni e imprese su questa emergenza nazionale, per fermare l’intollerabile scia di sangue nei luoghi di lavoro, migliorare e rafforzare i contenuti del Decreto Legge n.19 e promuovere un patto tra istituzioni e parti sociali che sblocchi investimenti e riforme, faccia evolvere le relazioni industriali e sociali, unisca il Paese in un percorso di civiltà, democrazia economica, partecipazione e sviluppo. Una mobilitazione che prosegue, dopo lo sciopero nazionale di 4 ore indetto nel gruppo Enel nell'immediatezza degli eventi collegati alla tragedia di Suviana, affiancata da una identica mobilitazione in tutte le categorie private della provincia di Bologna, con la grande Assemblea Nazionale del 13 aprile al PalaTiziano di Roma sul tema della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro con la partecipazione di oltre 5 mila delegate e delegati per la sicurezza provenienti da ogni settore produttivo per dare un nuovo impulso alla proposta complessiva della Cisl, già in parte recepita dai provvedimenti normativi, con l’introduzione della patente a crediti, da estendere a tutti i settori produttivi, e con l’impegno del Governo a utilizzare l'avanzo finanziario del bilancio annuale Inail, un miliardo e mezzo di euro, per interventi su formazione, assunzioni, miglioramento delle rendite e premi alle famiglie colpite. Intanto la Commissione Bilancio della Camera ha approvato un emendamento riformulato al dl Pnrr che stabilisce che per il personale impiegato nell'appalto di opere o servizi e nel subappalto sia “corrisposto un trattamento economico e normativo complessivamente non inferiore a quello previsto dal contratto collettivo nazionale e territoriale stipulato dalle associazioni sindacali dei lavoratori e datori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, applicato nel settore e per la zona strettamente connessi con l'attività oggetto dell'appalto e del subappalto”. Un provvedimento che, per la Cisl, “permetterà di ridurre il proliferare di contratti in dumping non solo negli appalti pubblici ma anche nei settori privati”. “Le norme e le sanzioni esistono e sono state rafforzate” ha dichiarato Sbarra sottolineando che “Il problema sono i controlli e le ispezioni” e che “c'è anche una questione di prevenzione e di utilizzo del subappalto, che spesso diventa incontrollato e indiscriminato”. “Il panorama è allarmante – ha stigmatizzato il sindacalista - con 8 aziende ispezionate su 10 non in regola con le norme legislative o contrattuali. Il governo ha messo sul tavolo la possibilità di reclutare nelle prossime settimane e mesi 766 ispettori”. “È un dato importante – ha concluso Sbarra - ma bisogna fare di più e andare avanti, in modo concertato, stabile, permanente, per attuare queste misure, introdurne di nuove e varare una strategia nazionale che allinei Governo, autonomie locali e sistema delle imprese”. Nel dettaglio la Cisl sollecita: l’estensione della Patente a Crediti in ogni settore produttivo; l’estensione delle tutele previste nei cantieri pubblici anche ai grandi appalti privati; il rilancio dell’esperienza partecipativa dei comitati aziendali Covid sui temi della prevenzione; un ulteriore potenziamento del contingente degli organi di vigilanza e l’ incrocio delle banche dati. Non solo. La confederazione chiede anche di estendere i poteri di RLS e RLST garantendo il presidio partecipato del rispetto delle procedure in ogni azienda Garantire e di rafforzare la sorveglianza sanitaria, incentivando il reclutamento di medici competenti nelle aziende. Sui finanziamenti per la Cisl è necessario rendere strutturale il riutilizzo pieno dell’avanzo di Bilancio INAIL per programmi di prevenzione e formazione e la Revisione e l’incremento delle rendite INAIL a favore delle vittime di infortunio e delle loro famiglie.

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Progetto Terziario - Gennaio/Febbraio 2023

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